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GLI INTELLETTUALI INCOMPETENTI

A Piazzapulita pessimo ed arrogante show di Nathalie Tocci, che rivendica alla sua categoria professionale la sola competenza per poter parlare di pace, relegando chi non ha i "tituli" al rango di mero portatore di emozioni. Eppure la pace interessa noi tutti ...
La professoressa Nathalie Tocci

Questa gentile signora, così elegante e ben vestita, è Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali. Ospite di Piazzapulita è intervenuta dopo il contributo del prof. Carlo Rovelli, fisico, intellettuale di fama internazionale. Rovelli ha portato la sua opinione: secondo lui è controproducente inviare armi in Ucraina. Non entro nel merito di questo tema, perché dopo è accaduto un fatto, secondo me, molto grave che non può e non deve passare sotto silenzio. La Tocci ha dichiarato: "Se oggi parlassimo di fisica, benissimo ascoltare il prof. Rovelli. Ma oggi parliamo di politica internazionale". ed ancora "non stiamo parlando di emozioni, qui stiamo parlando di fatti, di competenze e ci sono persone che fanno questo mestiere". Incalzata dal conduttore, che fa presente il grande contributo degli intellettuali al dibattito sulla pace, e al fatto che il tema interessa tutti, al di là degli specialismi, e che non può essere avocato a se da una sola categoria "professionale", la Tocci sbotta rivendicando "competenze diverse".

Il Professor Carlo Rovelli

I temi da sollevare sono questi: 1) La libertà di espressione è un nostro diritto costituzionale. Essa presuppone, anche, l'espressione della libertà, senza la quale diventa solo un'etichetta. In quanto diritto costituzionale essa compete a tutti, senza distinzione di sesso, ceto sociale, orientamento politico e religioso ... e competenze professionali. Anche quando si tratta di "emozioni" come sono state bollate, con tragico sorriso di circostanza, dalla Tocci.


2) Se si minimizza l'apporto del prof. Rovelli, che può piacere o non piacere, ma è stato comunque di alto livello e con argomentazioni decisamente solide, figuriamoci cosa potrebbe pensare la prof. Tocci del pensiero di un infermiere, un medico, un idraulico, un operaio edile, un disoccupato. Eppure, come detto da Corrado Formigli, "la pace è un tema che interessa tutti noi". Chi non ha la sapienza (e i titoli) del politologo dovrebbe essere condannato al silenzio?


3) Ci sono persone che vengono scelte attraverso il voto per rappresentare noi tutti. Se il problema sono "le competenze" possiamo noi avere un ministro degli esteri che non sia un politologo? O un ministro della sanità che non sia un medico? E il Presidente della Repubblica, che studi dovrebbe fare e quali "competenze" dovrebbe avere? E chi non ha dottorati di ricerca può aspirare a candidarsi alle cariche pubbliche? Estendendo il pensiero della prof. Tocci dovremmo dire di no. E la nostra costituzione diventa carta straccia.


4) Gli intellettuali sono stati la spina dorsale del XX secolo. Da Sartre a Pasolini. Hanno posto problemi, hanno cercato soluzioni, sono stati lì a rappresentare istanze di cui la politica non voleva farsi carico. Sono stati motore di civiltà e democrazia. E' irriverente (e maldestro) il fatto che si voglia relegare il ruolo degli intellettuali alla sola sfera delle "emozioni". Una sorta di rivincita postuma dei "tecnici" dalla visione modesta rispetto a quanti avevano una visione del mondo globale ed illuminista.


5) La Tocci rappresenta (attenzione, non sto dicendo che in lei questo processo sia cosciente, né volontario. Dico solo che ella è agita dallo spirito del tempo e ad esso si conforma) la tendenza a restringere gli spazi della democrazia. A stringere ancora di più l'imbuto della rappresentanza, ponendo come filtro la cd "eccellenza", che non deriva dal merito o dalle qualità intellettuali, ma dal mero titolo e dal mero svolgimento di una "professione". Titolo e professione sono, in larghissima parte, alla portata di chi è già "del giro", magari per ascendenza familiare o per contiguità professionale, amicizie e frequentazioni, da parte dei genitori.


Jean Jacques Rousseau diceva: "gli uomini nascono tutti eguali". Nathalie Tocci risponde: "gli uomini nascono tutti eguali. Ma c'è chi nasce politologo e chi no. E i politologi sono più uomini degli altri."

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