Bene il reato di "omicidio nautico". Ma i lavoratori non sono figli di un dio minore
La Uil considera "un apprezzabile atto di giustizia introduzione in un progetto di legge del reato di omicidio nautico ma chiede di introdurre anche il reato di omicidio sul lavoro. Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture" afferma il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri "nel 2021, i sinistri in mare sono stati 271 e si sono registrati 5 morti e 54 feriti. Le morti sul lavoro sono, sistematicamente, più di mille ogni anno. Cosa si aspetta, allora, a istituire anche il reato di omicidio sul lavoro? O i lavoratori sono figli di un dio minore?".
"L'intento di tale rivendicazione - spiega - non è meramente punitivo. Noi siamo convinti che l'istituzione di questo reato possa essere un deterrente rispetto al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e possa rafforzare la consapevolezza della gravità della volontaria disapplicazione delle regole e dei dispositivi di prevenzione. È una questione culturale e di civiltà: per quel che riguarda gli infortuni sul lavoro bisogna passare dalla logica della fatalità a quello della responsabilità. La salvaguardia della vita viene prima di tutto, sempre".
Commenti